Yantra – Liberare la mente per risvegliare il corpo

I diagrammi geometrici denominati Yantra sono nati come rappresentazioni per venerare il divino. Il fedele induista invece di rivolgersi agli dei che non possono essere rappresentati rivolge la propria attenzione ai simboli che riproducono la forma originaria del dio e la sua natura. Lo Yantra è il più semplice mandala; in sanscrito significa strumento, veicolo, sostegno. Disegnare uno Yantra equivale a modellare un’immagine divina (Pratima): è una pratica sacra.

 

Gli Yantra possono variare nella loro grandezza ma non nella loro forma; la loro composizione impone una certa abilità geometrica, cura, pazienza, precisione. L’essenza di uno Yantra è lo Sricakrayantra e rappresenta una particolare divinità o forza cosmica.

Figura 1 –  Yantra Narashima Deva, Yantra dedicato a Marte, e Yantra Krishna – Gayatri, Yantra dedicato alla Luna.

In un quadrilatero che circoscrive un fiore di loto a 8,12 o 16 petali, simbolo di bellezza e prosperità, che si apre al sorgere del sole e si chiude al tramonto, si trovano tra loro intrecciati nove triangoli: quattro di questi triangoli hanno la punta rivolta verso l’alto e sono considerati maschili, cinque con la punta rivolta verso il basso sono considerati femminili. Il punto centrale (Bindu) simboleggia l’eternità, privo di dimensioni e quindi invisibile e allo stesso tempo ciò che dà la dimensione al visibile. Nell’infinitamente piccolo è contenuto l’infinitamente grande. La funzione pratica del bindu è favorire l’attenzione e la concentrazione proprio perché è un importante stimolatore a livello cerebrale: la sua creazione permette un’attività equilibratrice e armonica tra le funzioni cerebrali e contribuisce a produrre calma e consapevolezza. Il quadrato (Catuskona) di contro simboleggia la terra. Due quadrati tra loro intrecciati rappresentano il cielo e la terra. I triangoli isosceli (Trikona) rappresentano l’irraggiungibile, il divino. La cornice quadrata con quattro T disposte verso i punti cardinali indica le quattro principali direzioni nello spazio.

Figura 2 – i triangoli sulla punta in giù simboleggiano la Yoni l’energia femminile e quelli con la punta rivolta verso l’alto, le frecce e  la fiamma i Linga, principio maschile. Nella fila sottostante sono rappresentati i diagrammi simbolo sia della coesistenza della forza maschile e femminile che del principio primordiale della creazione.

Dedicare attenzione a uno Yantra, colorandolo o disegnandolo, aiuta a:

  • liberare la mente,
  • sciogliere le tensioni,
  • calmare il respiro,
  • cercare armonia e calma,
  • godere dell’equilibrio delle forme e del loro ordine,
  • appropriarsi di uno spazio contemplativo o di semplice relax.

Figura 3 – Fiore di loto (Nelumbo nucifera), radica negli stagni di profondità compresa tra 5 e 50 cm ed emette fiori di grandi dimensioni circa 20 cm di diametro a 1 m dal pelo dell’acqua; la dicotomia botanica tra radice nel fango e infiorescenza che svetta spettacolare e delicata conferisce sacralità al fiore di loto sia nell’induismo che nel buddismo.

Bibliografia

Schmieke M., Yantra, Ed. Il punto di incontro, 2001

Eckard Schleberger, Le divinità indiane, Ed. Mediterranee, 1999

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